Nel maggio del 1861, mentre l’Italia muoveva i primi passi come nazione unita, una significativa trasformazione politica si stava compiendo nella città di Aversa. Gaetano Parente, figura eminente della Società economica di Terra di Lavoro, veniva eletto primo cittadino, segnando un momento cruciale nel processo di modernizzazione del territorio. Questa elezione rappresentava molto più di un semplice cambio di amministrazione locale. Si trattava dell’affermazione di una nuova classe dirigente, espressione di quella borghesia illuminata che aveva saputo interpretare le istanze di progresso economico e sociale maturate durante il periodo borbonico. La Società economica di Terra di Lavoro, fondata nel 1810 sotto il regno di Gioacchino Murat, aveva svolto un ruolo fondamentale nell’elaborazione di proposte innovative per lo sviluppo agricolo, industriale e commerciale della regione. L’esperienza amministrativa di Parente a Aversa non fu un caso isolato.
Nello stesso periodo, numerosi membri della Società economica conquistavano posizioni di rilievo nei governi locali delle principali città della provincia. Questa diffusione di competenze tecniche e visione strategica nei centri decisionali dimostrava come la classe dirigente locale fosse pronta ad assumersi la responsabilità del cambiamento in un momento storico delicato. La scelta di Gaetano Parente come sindaco di Aversa rifletteva la volontà popolare di affidarsi a uomini capaci di coniugare tradizione e innovazione. Durante il suo mandato, la città vide importanti trasformazioni, tra cui la fondazione di una Cassa di Risparmio destinata a diventare uno strumento fondamentale per lo sviluppo economico locale. Questa istituzione finanziaria, diretta da un’autorevole figura della Società economica, rappresentava un passo avanti significativo verso la modernizzazione del sistema creditizio locale. Il contesto storico in cui maturò questa transizione era particolarmente complesso.
Le province meridionali si trovavano ad affrontare sfide epocali: dalla riforma agraria alla creazione di infrastrutture moderne, dall’alfabetizzazione di massa all’introduzione di nuove tecnologie produttive. La Società economica aveva già da tempo individuato queste priorità, elaborando progetti dettagliati per migliorare le condizioni di vita della popolazione. Uno degli aspetti più significativi dell’azione della Società economica riguardava l’innovazione agricola. Già prima dell’Unità d’Italia, l’istituzione aveva promosso l’introduzione di nuove colture e metodi di coltivazione più efficienti. Ad esempio, si era battuta per l’adozione del cardo lanaiuolo, una pianta che avrebbe potuto ridurre la dipendenza dalle importazioni estere e garantire maggiori guadagni ai coltivatori locali. Il contributo della Società economica alla modernizzazione del territorio si estendeva anche al settore dell’istruzione. Negli anni Cinquanta dell’Ottocento, l’istituzione aveva presentato alle autorità un ambizioso piano di riforma del sistema educativo, prevedendo l’introduzione di asili infantili e scuole serali per adulti. Queste proposte, considerate troppo avanzate per l’epoca, anticipavano di decenni le riforme che sarebbero state attuate a livello nazionale.
La leadership di figure come Gaetano Parente si rivelò cruciale nel gestire il passaggio dal regime borbonico allo stato unitario. La loro esperienza amministrativa e la conoscenza approfondita delle dinamiche locali permisero di mantenere stabilità sociale durante un periodo di profonda trasformazione. Non a caso, molti ex membri della Società economica furono chiamati a ricoprire incarichi di rilievo nelle nuove istituzioni nazionali. Un aspetto particolarmente interessante riguarda la capacità di questa élite di trasformare il proprio ruolo sociale. Dalle pagine della rivista “La Campania Industriale”, gli esponenti della Società economica denunciavano costantemente le condizioni di miseria della popolazione e le inefficienze del sistema agrario.
Proponevano soluzioni concrete per migliorare la situazione dei coloni, suggerendo contratti di affitto più equi e migliori condizioni di lavoro. L’impatto di questa nuova classe dirigente si manifestò anche nel campo dell’industria e dell’artigianato. La meccanizzazione dei processi produttivi, in particolare nel settore agricolo, venne fortemente sostenuta dai membri della Società economica. L’introduzione della trebbiatrice a vapore, ad esempio, permise di ridurre drasticamente i costi di produzione e di migliorare le condizioni di lavoro dei contadini. La rete di relazioni e competenze sviluppata dalla Società economica si dimostrò fondamentale per la creazione di un vero e proprio “partito” moderato che garantì la stabilità politica durante la transizione post-unitaria. Questo gruppo dirigente riuscì a mantenere un equilibrio tra le esigenze di modernizzazione e la necessità di preservare le tradizioni locali. Le famiglie che emersero da questa esperienza crearono vere e proprie dinastie politiche che influenzarono la vita pubblica della regione per decenni. I Gallozzi, i Teti, i Semmola e altri continuarono a trasmettere il loro impegno civile attraverso le generazioni, lasciando un segno duraturo nella storia del territorio.
L’elezione di Gaetano Parente a sindaco di Aversa rappresentò quindi un momento simbolico di questa trasformazione. La sua leadership incarnava il passaggio da un sistema basato sui privilegi feudali a una società moderna fondata sul merito e sull’innovazione. La creazione della Cassa di Risparmio locale testimoniava la volontà di dotare il territorio degli strumenti necessari per affrontare le sfide economiche future. Questo processo di rinnovamento non fu privo di ostacoli. La resistenza al cambiamento da parte delle vecchie élite e le difficoltà economiche del periodo post-unitario rappresentarono sfide significative. Tuttavia, la determinazione della nuova classe dirigente, formatasi all’interno della Società economica, permise di superare questi ostacoli con pragmatismo e visione strategica. L’eredità di questa esperienza si manifestò nella creazione di istituzioni stabili e nella formazione di una classe dirigente capace di interpretare le esigenze del territorio.
Le idee e le pratiche introdotte durante questo periodo gettarono le basi per lo sviluppo economico e sociale della regione nei decenni successivi. La storia di Gaetano Parente e della Società economica di Terra di Lavoro rappresenta un esempio significativo di come l’impegno civile e la competenza tecnica possano convergere per guidare il progresso di una comunità. La loro esperienza dimostra come il cambiamento, quando guidato da una visione chiara e da una solida base di conoscenze, possa portare a risultati duraturi e significativi per l’intera società.
Giuseppe CRISTIANO